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Mi benedica padre, perché sono molto arrabbiato con lei

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Mike Eisenbath - pubblicato il 08/02/17

Abbiamo bisogno che lei sia il nostro leader spirituale, che lei sia infuocato per il Signore in modo da alimentare le nostre misere fiamme

Mi benedica padre, perché sono molto arrabbiato con lei.

Domenica scorsa sono stato a messa nella sua parrocchia. Avevo già partecipato all’Adorazione, anche se questa è stata la mia prima Messa celebrata da lei. Spero di averla semplicemente colta in una brutta giornata, ma temo che potrebbe non essere così.

Dal suo primo intervento davanti all’assemblea, con quel triste mix di rabbia e noia, ho avvertito che qualcosa non andava. Alla sua omelia sembrava mancare sentimento, non c’era esuberanza. E lei ha letto – sì, era ovvio che stava semplicemente leggendo – in uno stile talmente monotono e piatto che mi sono chiesto se lei credesse veramente a una delle parole su quel foglio.

Poi è passato alla Preghiera eucaristica con una fretta tale che mi sono chiesto se, invece di rivivere l’Ultima Cena, non fossimo andati al drive-through di un fast-food santo.

Qualcuno l’ha fatta arrabbiare durante una Messa precedente? Vorrei che lo possa perdonare. La infastidiscono le tante persone appisolate nei banchi, sempre più vuoti, della chiesa? Mi dispiace che molti dei “fedeli” sono tutto fuorché fedeli.

Ma il punto è questo: Padre, abbiamo bisogno di lei. Quelle persone nei banchi hanno bisogno di lei. Coloro che non frequentano più la chiesa hanno bisogno di lei. I miei figli e i miei nipoti hanno bisogno di Lei. E, Padre, io ho bisogno di lei.

Non penserei male di lei se dicesse di aver avuto, occasionalmente, dei ripensamenti sulla sua vocazione. Tutti noi ne abbiamo, in un momento o in un altro. Dio chiede la stessa cosa a ognuno di noi: di amarlo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutta la mente. E di amare il nostro prossimo come noi stessi. Ma forse Dio lo chiede a lei, e ai suoi fratelli sacerdoti, in modo più perentorio rispetto al resto di noi. E lei non riceve poi così tanto onore in cambio.


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Qui negli Stati Uniti abbiamo dedicato un lunedì di maggio per ricordare gli uomini e le donne che, prestando servizio militare, hanno offerto l’estremo sacrificio di morire per la propria nazione. In un altro giorno, a novembre, onoriamo chi ha risposto alla chiamata del servizio militare. Ora più che mai, le persone sembrano voler dire “grazie per il vostro servizio” a qualsiasi veterano o membro dell’esercito.

Ma non abbiamo una giornata specifica in cui diciamo “grazie per il vostro servizio” ai nostri sacerdoti. Anche se per noi hanno rinunciato a un certo stile di vita e fatto numerosi sacrifici. Il vostro è, spesso, un lavoro ingrato. Ed è sempre più difficile, perché sempre meno uomini stanno rispondendo alla chiamata di tale sacrificio.

Padre, sono sicuro che lei desidera pascere bene il suo gregge. Come Chiesa, pretendiamo così tanto da lei, ma non abbiamo altra scelta: guardiamo a lei per ricevere l’incoraggiamento, la motivazione e i consigli. Ci aspettiamo che lei ci convinca del valore del sacramento della Penitenza e che senta le nostre confessioni. Ci aspettiamo che lei celebri più messe la domenica. Che ci dia la Messa al mattino e poi partecipi alle riunioni parrocchiali fino a tarda notte. E forse che trovi il tempo di fermarsi in ospedale o di fare un salto alle riunioni dei giovani. Il tutto mostrando sempre un volto cordiale e amichevole. Ci aspettiamo che lei presti assoluta attenzione a tutto e che resista ad ogni tentazione che viene sul suo cammino. E che resti gioioso anche di fronte alle conseguenze dei peccati commessi da altri sacerdoti.

E la maggior parte delle volte non la invitiamo neanche a cenare insieme o a fare colazione dopo la Messa.

Quando ha deciso di dedicare la sua vita al servizio del Signore e del Suo popolo, probabilmente non aveva pensato a gran parte di queste cose. Sappia che sto pregando per lei, e per ogni uomo come lei.

San Paolo ha scritto queste parole ad alcuni cristiani che affrontavano prove spesso schiaccianti: “Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità” (Romani 12: 11-13).

Padre, abbiamo bisogno di lei. Abbiamo bisogno che lei sia il nostro leader spirituale, che lei sia infuocato per il Signore in modo da alimentare le nostre misere fiamme. Abbiamo bisogno del suo zelo, per mostrarci che lei si prende cura di noi, che ci aiuti a capire il motivo per cui noi dovremmo prenderci cura degli altri. Abbiamo bisogno che lei ci aiuti a trovare la rotta, spiritualmente parlando, in questo mondo sempre più secolarizzati, polarizzato, arrabbiato, e confuso.


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Padre, i “santi” devono conoscere, amare e servire Gesù meglio. La prego, ci aiuti, a partire da questa domenica, mostrandoci che tutte queste cose sono importanti anche per lei. Che Dio la benedica. E grazie. Grazie per il suo sacrificio e per il suo servizio.

[Traduzione dall’inglese a cura di Valerio Evangelista]

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